31 ott 2014

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Era ormai scesa la notte e nella grande residenza del conte tutti dormivano. Nella sua bella stanza, la figlia del padrone di casa dormiva nel suo letto a baldacchino del più moderno stile vittoriano. Sotto le coperte, ella si sentiva protetta e il suo sonno era tranquillo. Ma quella notte giunsero a lei delle strane presenze. I loro respiri rompevano il silenzio assoluto. Uno dopo l'altro cinque lievi bagliori apparvero in quella stanza tramutandosi lentamente in creature dalla forma umana. Stavano immobili intorno al letto ad osservare la ragazza dormire, X si chinò su di ella iniziando a soffiarle sul viso. La ragazza iniziò ad aprire gli occhi, ancora stordita dal sonno. Il buio della stanza non le permise di vedere subito le figure accanto a lei ma, una volta realizzato di non essere sola, si mise di scatto a sedere sul letto, tirandosi la coperta per nascondersi alla loro vista. Nonostante la paura iniziale però, abbassò il lenzuolo e li guardò, uno per uno, nonostante il buio. C le porse la mano, lei la osservò e, quasi sotto ipnosi, la afferrò delicatamente, lasciando cadere il lenzuolo e alzandosi dal letto. Il lungo abito da notte le donavano un' quasi fanciullesco, nascondendo le forme femminili che, nonostante la giovane età, erano già presenti. Where’re you going, baby? Y le sussurrò all'orecchio causandole un brivido lungo la schiena. Egli la osservava, la incantava togliendole ogni minima forma di resistenza verso di loro. Dopo pochi istanti, J le si avvicinò, portandole un braccio sulla spalla per farla voltare verso la parete accanto a lei. Con un gesto della mano improvvisamente la parete iniziò a diventare trasparente fino a poi scomparire, rivelando oltre un sentiero costeggiato da alti arbusti. La ragazza restò incantata, domandandosi come fosse possibile una magia simile. (et une) Il lungo abito da notte si mosse, come animato da un soffio, trasformandosi in un elegante abito da ballo di un rosso intenso che ricordava le rose. Ella iniziò ad incamminarsi lungo il sentiero, seguito dalle cinque figure che intanto avevano assunto una forma evanescente. (deux) Il sentiero era lungo e oscuro, illuminato soltanto da due piccole lanterne cui fuoco iniziò a tremare al passaggio della fanciulla. Il lontananza ella scorse uno slargo e affrettò il passo. (trois) I cinque spiriti, ormai divenuti quasi soffi di fumo, la precedevano giungendo per primi allo slargo e fermandosi poi attendendo il suo arrivo. Tre possibili vie si diramavano da quel luogo cosicché la ragazza si fermò ad osservarle in preda alla confusione e all'indecisione. Notando la sua esitazione, i cinque spiriti le passarono velocemente intorno, fino a sfiorarle il collo, la schiena, le spalle. Subito la ragazza sentì dei brividi, un misto di piacere e fastidio. Sussultò agitandosi e, in preda ai capogiri, cadde a terra formando una grande campana con il lungo abito. Passato il disagio, la ragazza cercò di rialzarsi, aggrappandosi agli arbusti che costeggiavano il labirinto. Un lieve soffio, un fruscio di foglie fecero eco lungo il viale. La ragazza si girò, osservando più volte le vie in cerca di un qualsiasi cosa la possa aiutare a scegliere. Come ad ascoltare le sue preghiere, la via sulla sinistra si illuminò come per magia e un forte vento trascinò la ragazza verso quella direzione. Ella fece resistenza e guardò verso gli spiriti che ormai stavano procedendo verso quella direzione. Dopo qualche secondo anche lei si incamminò su quel vialetto, trasportata ancora dal vento che le soffiava tra i capelli. Il lungo vestito strisciava sul raso prato, lasciando dietro di se una scia di piume bianche, quasi come se, con quel cammino, ella stesse abbandonando a poco a poco la sua purezza.Y le passò rapido accanto l'orecchio, le sussurrò "now", lei si voltò instintivamente, restò un attimo ferma e proseguì, incantata da quel labirinto fatato. Who are you? Tell me baby~  Un altro sussurro all'orecchio. La ragazza sobbalzò, si morse leggermente il labbro, quell'ignoto suscitava in lei una curiosità morbosa, il suo corpo era teso e sensibile ad ogni minimo soffio.  Proseguì, passo dopo passo, il cammino lungo il labirinto. (et quarte) Giunse poco dopo ad un altro piazzale rotondo, questa volta senza vie di uscita. Al sentire i passi della ragazza, quattro civette scapparono via agitandosi e facendo riecheggiare il suono delle ali. (cinq) La ragazza, spaventata da quel suono improvviso, si girò più volte guardandosi attorno. I cinque spiriti erano ritornati ad una forma umana. Trovandoseli davanti indietreggiò di un passo per la sorpresa, li guardò, era incantata dalla loro bellezza. Dietro di loro apparve un grande specchio, con una cornice dorata in legno intarsiato, appena illuminato. (six) La ragazza si avvicinò allo specchio, incuriosita dal fatto che solo lei vi era riflessa. Si ripeteva che era tutto uno scherzo del buio ma, una volta di fronte ad esso, vide attentamente che le cinque figure, ormai dietro di lei, non erano presenti nel riflesso. Subito chiuse gli occhi, si portò le mani in viso, spaventata da quella visione. Lo specchio allora, lentamente, andò dissolvendosi, lasciando intravedere oltre una stanza buia, illuminata solo da delle candele. La ragazza aprì gli occhi, guardò la stanza avanti a se quando improvvisamente si accorse di asservi dentro. Si voltò più volte ma non vi erano vie di fuga, gli spiriti la circondavano guardandola e sorridendo. Si avvertirono dei suoni, come se un gatto camminasse sulla tastiera di un vecchio pianoforte. La ragazza si guardò ancora intorno, vide i vari oggetti che arredavano la stanza, un violino su un tavolo con accanto due pergamene leggermente arrotolate, un vaso con tre rose. Gli spiriti man mano le si avvicinavano, la braccavano continuando a sorridere. La ragazza continuò a girarsi, guardando in cerca di uno spiraglio che le permettesse di fuggire. Si accorse che su un altro tavolo vi erano quattro piume bianche e accanto cinque piccole sfere che brillavano di luce propria. Il suo sguardo di soffermò su quelle sfere, sentì dentro di se quelle erano parte degli spiriti che ormai la circondavano. Era in trappola. Si accasciò a terra rassegnata al suo destino, gli sguardi dei cinque spiriti erano fissi su di lei, continuavano a sorridere. J si abbassò, allungò un braccio afferrandole il mento, le loro labbra erano a pochi centimetri l'una dall'altra. Ancora sorridendo, un sospiro. "Sei nostra". 
(foto's credits to Laura Mossop)