19 lug 2011

A love in the ice - E se....

Malediva il giorno in cui quel fottuto uomo la rimise al mondo. Solo un innesto, solo un taglio nei nervi spinali e tutto finiva li, niente più emozioni, niente più dolore, niente più sofferenza. Invincibile a tutto, senza un punto debole, senza un possibile rimpianto. Eppure ora che tutto era tornato a qualche anno prima, sentiva nuovamente il peso della sua anima, del cuore che le batteva in petto, dei ricordi. Ricordi di quando tenere tra le sue braccia un'altra anima era una gioia. Di quando per quel decantato amore avrebbe fatto l'impossibile, anche messo a repentaglio la sua vita. Eppure di quelle braccia, di quel calore non restava nulla, solo ombre nei suoi ricordi. Aveva amato un tempo, aveva dato tutto per la sua donna e per la sua donna aveva smesso di vivere. Aveva deciso di diventare un automa, un essere al quale venivano estirpati i sentimenti. Tanto facile, tanto doloroso. La sua folle speranza che un giorno il ricordo di una vita felice potessero svanire venne distrutta da lui e dalla sua curiosità. Perché l'aveva voluta riportare in vita? Niente sangue, niente urla, niente aveva il tempo di manifestarsi, la sua rabbia era troppa. Si strappava di dosso gli aghi, i punti, anche la pelle. L'abito bianco si tinse di rosso, i suoi occhi persero il riflesso della vita. Gli iridi blu divennero scuri, l'innesto aveva fallito. Provarono a fuggire, provarono a chiedere la grazia. Tutto doveva restare come prima, il suo corpo doveva restare a dormire per l'eternità, e tutto ciò non sarebbe accaduto. Troppo amore da troppo odio, troppo odio da troppa morte. Come se il cuore le fosse stato strappato dal petto, lasciando una voragine, il suo corpo vagava prendendosi la vita altrui. Scappate.

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