2 ago 2011

A love in the ice - Ritorno dall'oblio

Continuava a fissarlo, la paura era troppa per permetterle di aprire bocca. Lui si alzò, continuava a sorridere. Afferrò il lenzuolo che era caduto a terra e la coprì "prenderai freddo, tieni" Le parlava lentamente, non era sicuro che lei comprendesse ciò che diceva. Lei non si mosse, si stringe la spalle in cerca di conforto, non si curava di mostrare la sua nudità ad uno sconosciuto. Eric sospirò e si tolse il camice e glielo poggiò sulle spalle "Vieni con me, non aver paura" le porse una mano. La giovane ancora titubante e in preda ai tremori causati dal forte spavento, prese la mano di lui e scese dal lettino. Insieme uscirono dalla stanza e percorsero un luminoso corridoio. Tutto era silenzioso, sembrava quasi che l'edificio fosse disabitato. Girarono verso un altro corridoio ed entrarono dentro una stanza. Due donne. che pigramente leggevano, si alzarono si scatto facendo cadere le riviste sul pavimento. "Si è svegliata? Come si sente?" le si avvicinarono apprensive ma lei, afferrando un lembo della giacca di Eric, indietreggiò. "Ancora è molto spaesata, potreste lavarla e vestirla cortesemente?" Le rivolse uno sguardo ,ancora sorrideva per infonderle coraggio. "Certo, vieni ragazza, non preoccuparti" Una delle due donne le poggiò una mano su una spalla e tirò piano a lei. "su vai, io resto qui, on ti lascio sola" Ogni parola doveva incoraggiare la sconosciuta a fidarsi degli altri. Mentre che, a passi lenti, si allontanava da lui trascinata dalle donne, guardava Eric, aprì la bocca per dirgli qualcosa ma nessun suono le uscì dalla bocca. Le due donne la lavarono per bene, la sensazione dell'acqua sulla sua pelle la affascinava, la osservava scendere dal rubinetto. Le misero una accappatoio bianco avorio e la fecero sedere su una sedia. Una di loro prese delle forbici e le si avvicinarono. Dalle sue labbra uscì un lieve urlo intanto che tentava di sfuggire alla presa dell'altra donna. "no no ferma non voglio farti del male! Servono per sistemarti i capelli, non voglio ferirti!" Dovettero aspettare una decina di minuti prima che la ragazza si calmasse e potessero tagliare alcuni nodi che con tutto il balsamo non venivano via. Eric, dalla stanza accanto, fissava le mattonelle del pavimento, in attesa di rivedere la ragazza. Di tanto in tanto si portava dietro le orecchie delle ciocche di capelli che gli coprivano il viso. Dei rumori dalla stanza accanto lo fecero sobbalzare. Dalla porta entrarono le due donne con la ragazza, che timidamente fissava i suoi passi. "ben lavoro Anna, Cristina" Le due donne sorrisero e spinsero la ragazza verso Eric che orma era a pochi passi da lei. "sei bellissima" le disse mentre con la mano delicatamente le alzava il capo. Lei tenne sempre lo sguardo verso il basso e non reagì a tal complimento. Eric, di suo, sorrise non stupito della reazione di lei ma nel profondo era convinto che ben presto la situazione sarebbe cambiata.

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