24 ott 2011

A love in the ice - Storm

In quella notte d'inverno il rumore della pioggia si susseguiva incessante. Dalle serrande abbassate filtrava la luce della notte, illuminava la sua figura, seduta su letto a stringere a se il cuscino. Guardava il vuoto, il cuscino si impregnava delle sue lacrime silenziose. Non poteva credere che quelle parole le fossero state dette. Non poteva credere che Nathalie l'avesse lasciata da sola, non poteva credere che non fosse stata lei stessa a riferirglielo, non poteva credere che tutto non fosse solo un incubo. In quel momento aveva desiderato che il ghiaccio si rompesse e la risucchiasse. Il gelo che provava il suo cuore era insopportabile. Stringeva a se il cuscino in cerca di conforto, per sfuggire a quella sera di freddo e di pianti. Il respiro era sofferto, forzato. Dentro di se una tempesta di sentimenti, rabbia, sofferenza, amore e odio. Altre lacrime, altre urla strozzate dal tessuto del cuscino. Un'idea la vagava per la testa ma voleva tenerla lontana da se. Eppure era incessante il pensiero, la possibilità di smettere di soffrire. C'era un modo ma avrebbe perso tutto ciò che era. Chiuse gli occhi e si coricò piano tenendo ancora il cuscino abbracciato. Avrebbe compiuto quel passo che avrebbe annullato per sempre la sua esistenza ma che le permetteva di non soffrire. Mai più.

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