30 mag 2014

Yume no danpen (夢の断片) [PART 8]

Shizuku prese pian piano a sentirsi più tranquilla e, nonostante la lieve titubanza, riprese ad uscire da sola. Una mattina, approfittando dell'assenza d'ella, Suzaku si presentò dinnanzi a Eiji. Rimasero qualche istante l'uno difronte all'altro. Eiji lo osservava. I folti capelli color della cenere, gli occhi rossi come se delle fiamme vi fossero rinchiuse al loro interno, struttura esile ma dalla postura salda. Anche se il sofferto sospetto sul chi fosse la figura davanti a se gli premeva al cuore, gli chiese chi fosse. “Quindi siete voi l'umano che sta ingannando il sacro spirito dell'acqua”. Egli, sentendo quelle pesanti parole d'accusa, si rabbuiò e rapidamente estrasse la spada puntandogliela contro “siete voi lo spirito del fuoco? Andatevene e lasciate Shizuku in pace. Ci legano forti sentimenti e voi non siete nessuno per rompere il nostro legame”. Suzaku rise sonoramente guardando la spada e si avvicinò di qualche passo “siete un umano alquanto stupido, mi domando come abbia fatto quell'adorabile creatura a esser caduta in un così banale inganno”. Alzò lentamente il braccio e pochi istanti dopo la spada di Eiji si riscaldò costringendolo a lasciarla cadere sentendo la pelle della mano bruciargli. “Se mi credete malvagio, come spiegate il fatto che vi possa vedere?” gli urlò tenendosi la mano che aveva iniziato a sanguinargli. Suzaku rise ancora pieno di tracotanza e si poggiò ad un albero “non esistono umani d'animo buono. La vostra stessa esistenza è la rovina di questo mondo. Ve lo dirò un'ultima volta. Andatevene o la prossima cosa di voi che renderò cenere sarà il cuore!”. Poco distante, Shizuku stava percorrendo la strada del ritorno quando dei kodama freneticamente la avvertirono del pericolo che stava correndo Eiji. L'inquietudine che non voleva abbandonare il suo cuore era più che motivata. Nonostante la calma apparente, la paura che potesse accadere qualcosa del genere non l'aveva più lasciata. Gettò a terra il cesto con i frutti e si mise a correre per raggiungere il prima possibile i due. Arrivata nei paraggi della capanna sentì Eiji urlare, quasi si paralizzò dalla paura ma continuò a correre il più velocemente possibile. Suzaku si trovava a pochi passi da Eiji, che era inginocchiato a terra. Lo spirito del fuoco rideva tronfio del suo potere “volete essere ucciso? Non vorrei voler arrivare a tanto anche se temo siate talmente ottuso da non capire quando ubbidire”. Shizuku si gettò a terra davanti Eiji per fargli da scudo “non toccatelo!”, gli urlò senza timore. Suzaku indietreggiò di un passo, la rabbia gli si dipinse in viso “come prego? Siete divenuta a tal punto pazza da proteggere così un umano, a rischio della vostra stessa vita?”. La ragazza rimase immobile, continuava a fissarlo con sguardo di sfida “non permetterò in alcun modo che gli facciate del male”.
 (photo's credits to Kuyche)

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