6 mag 2010

riflessione

Ritorno a scrivere in un momento di confusione. Non sono triste, non sono nemmeno allegra. Sono impassibile...boh forse perchè non mi sento molto bene, chissà. Son qui a mangiare un limone, ascoltando le note di un violino, canto...mi sento la testa esplodere. Come sempre troppe cose affollano la mia testa, troppi desideri e nulla di concreto. Ma del resto devo tenermi aggrappata a qualcosa no? Ripensando alla poesia sulla luna, al sole innamorato, mi viene in mente....no, nulla...Tzk che stupida come posso parlare di assurdità. Però sono così tante le cose che vorrei dire ma non posso...mi sento precipitare come l'angelo che si butta dalla torre...e se quell'angelo caduto miseramente sul prato rinunciando per sempre alle sue ali si fosse reincarnato in me? E se questo cerchio non si chiudesse mai? Eppure io lo so...so che di essere innamorata di un uomo...lontano da me che probabilmente non vedrò mai in carne e ossa. I suoi capelli rossi, le lenti adagiate con cura sul viso...la sua voce...eppure non so nemmeno dove sia....come mi disse un giorno una persona...ma ascoltando quelle note...non posso non ricordare i nostri anni insieme....inizio a perdere la speranza...

21 apr 2010

Introduzione "Eien" (eternità)

"si dice che uno spirito, terminata la sua vita terrena, si reincarni in un nuovo corpo, passati anni o secoli, cosi chè possa purificarsi e raggiungere la Luce. Si dice anche che quando due anime gemelle vengano separate, esse vaghino nei mondi fino a quando non si riuniranno per passare l'eternità l'una accanto all'altra. Il mio sbaglio? Non essermene andata insieme a lui, aver atteso. Ed ora, mentre la mia memoria viene distrutta, mi preparo ad una nuova vita"

3 apr 2010

Ripensamenti

Ci ho pensato parecchio da quando avevo detto pubblicamente che avrei confessato dei miei segreti, che mi ero stufata di mantenere nascosti dei lati di me. Solo che adesso ci ho ripensato. Come mi ha fatto notare una persona sarebbe apparso come un "richiamo alla compassione" e di certo non è questo il mio obbiettivo. Non voglio sentirmi frasi del tipo "oh ma poverina..." ecc. Già un po mi da fastidio che mi si dica "mi dispiace" quando parlo della morte di mio padre. Quindi in questo post dico appunto che non metterò le carte in tavola. I miei segreti resteranno nascosti. Per chi alcune cose le sa già buon per loro ma non ho alcuna intenzione di sembrare una ragazza in preda al vittimismo. Fino ad ora ho affrontando certe cose da sola, con difficoltà, e posso anche continuare ad affrontarle da sola. Se devo mentire su alcune cose continuerò a farlo, se devo continuare a sorridere nonostante tutto, sorriderò così tanto da farmi far male le guance. Forse sorridendo, forse nascondendo tutto potrò da un lato alleggerire questo peso. Sperando che mai arrivi ad oltrepassare il limite che già sfioro parecchio.

1 mar 2010

Parole sofferte

"Sono arrivata ad un punto che, ormai, tornare indietro è impossibile"

21 feb 2010

Il cielo blu

Il cielo buio, non si intravede nulla, in alto dalla torre. Solo il fischio del vento, il fruscio degli alberi. Un lampo illumina il cielo come il suono di un'arpa che riecheggia nel vento. E li, sulla torre, una figura abbassata, quasi a nascondersi tra i gargoil. "You’ll be given love" Tiene la testa abbassata, occhi chiusi, ascolta l'avvenire della pioggia. il respiro calmo, leggero, quasi impercettibile. Altre note dal cielo, altra luce. Il volto le viene illuminato dalla forza dalla tempesta "You’ll be taken care of". Le mani poggiate sul pavimento freddo di pietra, ruvido logorato dal tempo, morbido soffice muschio vi è cresciuto sopra."You’ll be given love" Stringe i pugni graffiandosi i polpastrelli, ignorando che dai pori della pelle emerge del rosso, del sangue. Il respiro inizia a crescere, riempie i polmoni di quell'aria pura, che presto non avvertirà. "You have to trust it" Una goccia si poggia sulla sua spalla, un'altra sulla schiena, un'altra sul collo. Dal cielo piovono sentimenti, piovono emozioni come a venir in solidarietà all'essere che osserva la notte.Ed è proprio li, nella notte, che può essere ciò che è nel profondo. "Maybe not from the sources" Non ha bisogno di nascondersi dietro ali piumate, candite e bianche, pure come l'acqua della sorgente.E' li che può fondere il suo sentimento con la pioggia che cade dal cielo, ora più fitta che mai. I capelli si appesantiscono, i vestiti assorbono quei sentimenti. "You’ve poured yours" Il capo si muove. si alza, lo sguardo si rivolge verso l'orizzonte, gli occhi focalizzano quel sentiero percorso e ripercorso. Giorni passati, ricordi impressi, incisi nella terra di quel sentiero. Tante le cadute, tanti i graffi e le ferite, tanti i tentativi di rialzarsi."Maybe not from the directions" Oltre il sentiero, oltre la pioggia che incessante si appoggia sul copro, sulle ali d'ella, il ruscello, la cascata. Fonte di vita, fonte di rinascita, tanto amata e tanto protetta. "You are staring at" Il braccio si alza, si distende, cerca di toccare l'aria, di sfiorare ancora una volta l'acqua pura di un portale tra i mondi. Ne calda ne fredda, mai il disagio fu proprio di chi nelle sue acque poté immergersi. Il suo canto così lieve, così duraturo, limpido nella sua memoria."Twist your head around" La forza, la luce da essa emanata così lontana da ella in quel momento di notte , di tempesta. Solo pioggia e ricordi, solo notte, solo il vento. Chiude la mano, palmo in alto, un tentativo di afferrare quell’aria, di poter rendere tattili i ricordi di una vita. Stringe il pugno, sospira, torna nella realtà. Il braccio lentamente si piega, si avvicina al petto, al cuore. Il seno lievemente scoperto inizia a mostrare i segni di un respiro affannoso, triste. “It's all around you” il capo si muove nuovamente, si gira, in cerca di sguardi altrui, nella notte. Si guarda intorno fissando il buio, si morde le labbra. E’ sola, nessuno e li per vedere la sua debolezza. Ma forse è meglio, si è decisamente meglio. Nessuno saprà alla fine cosa il suo cuore desiderava urlare al modo. Nessuno capirà che nel suo viso non vi sono solo le fredde gocce di pioggia, nessuno avvertirà lo sguardo perso, lontano dalla realtà, nessuno potrà fermarla. “All is full of love” le gambe si muovono, si distendono. Lentamente inizia ad alzarsi, lo sguardo sempre rivolto al buio. Le articolazioni si distendono, i muscoli di tendono e si rilassano. La schiena da prima incurvata è dritta, le spalle reggono il peso delle ali che gocciolano impregnate di pioggia. Le braccia distese lungo i fianchi, rilassate. Altri ricordi, altri sentimenti, le mani stringono la veste. L’abito inzuppato si tira alla stretta di quelle mani, di quelle dita ancora graffiate. Aderisce al copro ancora più di quanto non fosse già a causa della tempesta. I lampi di luce nel cielo che per un attimo illuminano la figura sulla torre vengono accompagnati da rombi nel cielo. Tuoni come urli, come grida. Eppure il cuore aveva fiducia, credeva che tutto potesse essere possibile, bastava crederci. “All around you”. Anni passati a ripeterlo, anni passati a crederlo. Ed ora che tutto è li davanti a se, immobile, sfiorato dal vento, una vita sembra solo un dipinto. Il respiro continua ad agitarsi. Ormai i bagliori nelle nuvole si susseguono rapidi, ormai i tuoni rendono alla sinfonia del vento e della pioggia un ritmo incessante. Il cuore pompa il rosso liquido velocemente, fino alle membra più esterne. Ma la pelle è fredda, troppo fredda per riscaldarsi del suo calore. “You just ain't receiving” Un passo in avanti, un passo vero il limite. Il capo si abbassa, i capelli le cadono avanti coprendo il viso, gocciolando. Lo sguardo verso i piedi di quella torre, di quel precipizio nella sua vita. Le mani si rilassano lasciando fuggire il tessuto. “All is full of love” Un altro passo, i piedi toccano la pietra, toccano la terra, l’acqua. Un sospiro, un movimento in avanti delle spalle, una piuma cade a terra e scivola via. Deglutisce chiudendo gli occhi. “Your doors are all shut” Chiude con la sua vita, chiude con i suoi ricordi, chiude con i sentimenti che, piacevoli e non, le hanno tenuto compagnia la notte. Chiude con i volti che numerosi le si sono dipinti nella mente. Le gocce dal viso si intensificano nonostante la pioggia sia rimasta tale. La paura si impossessa di lei. La paura di continuare, la paura di finire. “All is full of love!” L’ultimo passo, l’ultimo sguardo alla vita. Le gambe si piegano lievemente, solo di poco, per prendere lo slancio. Le ali si aprono pesanti, bagnate. L’aria inizia a soffiare più intensamente. Un tuono e il salto. La terra da sotto i piedi, la pietra della torre, inizia ad allontanarsi. La ali aperte la fanno planare in aria, la fanno avvicinare alla foresta, alla cascata. E’ come se il vento con mani candite sostenessero l’angelo, l’accompagnassero verso l’orizzonte. Eppure la pioggia è come contraria a questo sogno, a questo amore. Cade incessante sulle sue ali, sui suoi capelli. La schiaccia dall’alto. Chiude gli occhi, un necessario battito di ali non arriva, rimangono ferme, volontariamente. Il volo inizia a rallentare. Il vento la abbandona, le sue mani la sfiorano per un secondo, come per farsi perdonare. Un attimo solo, un attimo di sospensione, di stasi. Un attimo prima della discesa. Il vento diventa complice della pioggia, della tempesta. La spingono verso gli alberi, verso la terra. Occhi ancora chiusi, se solo agitasse le ali potrebbe vincere contro le forze che agiscono su di lei. Ma esse restano ferme, non emanano la luce che una volta le teneva compagnia. Le piume si agitano, freneticamente, mosse dal vento. Poco il tempo, tanti i sentimenti. Gli alberi, le loro braccia, la sfiorano, cercano quasi di abbracciarla. Precipitando, discendendo dal cielo, continua ad ostinarsi, a tenere le ali ferme. La decisione ormai è presa, non muoverà più le ali, non lotterà più. Gli alberi ormai le reggono, almeno ci provano. Non vogliono che la loro figlia tocchi la terra così. Ma le loro braccia non resistono al peso di quelle ali bagnate dalle pioggia. La rallentano ma non la fermano. Un ultimo lampo in cielo, un ultimo urlo della notte che riecheggia accompagnato dal vento. La figlia dell’acqua, l’essere alato è ora poggiato sull’erba. Li distesa sulla felce sembra quasi dormiente, la testa voltata di lato, le gambe sono distese. La mancina piegata sul petto. La destrorsa distesa sul fianco. Ma ella non dorme. Il petto non si muove, è fermo, se respirasse i capelli che ha sul volto si muoverebbero. La pioggia ha smesso di cadere, i tuoni han smesso di urlare. Ora il vento agita gli alberi che sembrano piangere vedendo l’angelo li disteso . Le foglie le cadono addosso come per controllare, come per sparare che ancora un battito percorra il suo corpo. Nulla. Il freddo si sta impossessando di lei, gli occhi color dell’oceano sono chiusi, per l’eternità. Dal braccio disteso, dei tagli, dei graffi, una piccola striscia rossa si fa strada tra la felce, gocciola lontano da lei. La vita è ironica, giocosa. Bloccandosi quel lieve fiumiciattolo forma una pozza, una cuore rosso. La morte è amata dalla vita.