3 set 2011

Heartquake - Nuovo amore

ATTENZIONE: questo post è ad alto contenuto di spoiler per cui si consiglia un'attenta analisi prima di procedere alla lettura, eventuali reclami saranno aspramente ignorati.
Quella mattina il caldo era più sfiancante del solito. Il sole splendeva forte fin dalle prime ore dell'alba imprimendo a tutti gli abitanti del villaggio la classica pigrizia estiva. Kiyoko era già a lavoro, cercando di non far rumore per non svegliare Tashiro prima del dovuto. *andiamo alla cascata* mi voltai sentendole rivolgermi la parola *chiudiamo il negozio per la mattinata. Se partiamo adesso facciamo in tempo ad andare e tornare entro pranzo senza fretta* Non sapevo si parlasse sul serio o meno. La sua dedizione al lavoro era così seria che stentavo a credere che fosse disposta a rinunciare a metà giornata di vendite per un bagno. La guardai per qualche secondo quando Tashiro irruppe in cucina pensando di far tardi a scuola quando ancora era più che in anticipo. Tra una risata ed un'altra durante il pasto del mattino, il discorso non si ripresentò e pensai che avesse rinunciato alla pazza proposta. Solo quando fummo sole, dopo che Tashiro si era avviato a scuola insieme a dei compagni che mi barrò la strada fissandomi negli occhi *parlavo seriamente* continuavo a fissarla, così determinata. *va...va bene*  al sentire le mie parole l'espressione in viso si rilassò ed apparse un ampio sorriso *bene chiudo tutto!*. Non del tutto convinta, attesi che Kiyoko fosse pronta e partimmo verso la foresta. Mezz'ora o forse qualcosa di più e arrivammo alla piccola cascata. Abbassai lo sguardo in preda ai ricordi, di quando tutti e tre ci divertivamo spensierati, in tempo di pace. Kiyoko senza pensarci due volte slacciò l'obi e si tolse il kimono immergendosi esprimendo la sua felicità con un piccolo urlo *vieni che è splendido!*. Mettendo difficilmente i pensieri da parte, mi spogliai e mi immersi. Il piacere improvviso al contatto con l'acqua fresca mi fece rilassare pienamente.Ci mettemmo sotto la cascata, per far si che la forze della natura rilassasse i nostri nervi e scacciasse via ogni pensiero triste, compreso quello della guerra. Passammo un'ora a gozzovigliare quando ci sdraiammo a riva esauste *era tanto che non ci divertivamo così* disse Kiyoko voltando il capo verso di me. Le sorrisi senza risponderle ma capì il mio assenso. Calò il silenzio, ascoltavano il fruscio degli alberi e dell'acqua osservando il cielo. Non feci in tempo ad accorgermi di un suo movimento che me la ritrovai seduta dinnanzi a me che mi osservava. Sul suo viso era impresso un sentimento di timore misto a paura. La guardavo incuriosita, stavo per chiederle cosa fosse successo che si avvicinò e mi baciò. Quel suo gesto così improvviso mi tolse la capacità di reagire. Rimasi li immobile intento che le nostre labbra si sfioravano. Serrai gli occhi e trovai la forza per spingerla via. Mi alzai di scappo raccogliendo il kimono frettolosamente e scappai. Sentii poco dopo la sua voce alla mie spalle *Helen aspetta! Mi dispiace Helen ti prego fermati!* non volevo ascoltarla, continuavo a scappare cercando di indossare il kimono. Sentì la sua mano afferrarmi il braccio *Helen...* le diedi uno spintone *SEI FORSE IMPAZZITA? COSA TI PASSA PER LA TESTA? LA FUORI DA QUALCHE PARTE KIJURO STA COMBATTENDO PERE RESTARE VIVO E TORNARE DA NOI E TU COSA FAI?* dagli occhi mi scendevano lacrime incessanti *È TUO FRATELLO....ED È ANCHE MIO MARITO....NON POSSIAMO FARGLI QUESTO....* mi misi le mani in volto cadendo in ginocchio *...lui tornerà....tornerà da noi*. Rimase immobile davanti a me, probabilmente si stava pentendo col cuore di quello che aveva fatto o forse stava piangendo silenziosamente. Non so se il suo gesto fosse stato dettato dalla solitudine o se il sentimento di amicizia tra noi era maturato in qualcosa di più, restava il fatto che entrambe contavamo i giorni sperando nel ritorno di Kijuro. Dal paese, oltre gli alberi, improvvisamente un urlo squarciò il silenzio venutosi a trovare tra di noi. Un urlo così poteva essere causato da una cosa sola, la morte.

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