29 gen 2012

Heartquake - Fate

Ancora oggi non so esattamente cosa provai la prima volta che lo vidi. Non sapevo se il vuoto allo stomaco derivasse dalla caduta o dall'essere seguita da degli sconosciuti. La testa mi girava, sentivo il corpo pesante e le ginocchia iniziavano a farmi male. Cosa dovevo fare? Lo stordimento mi impediva di rialzarmi. *Tutto bene?* senza pensare alzai lo sguardo, da chi proveniva quella voce? Un uomo era chinato verso di me, mi porgeva la mano per aiutarmi ad alzarmi. Non avevo mai visto nessuno che portava il kimono con tanta eleganza. Nel suo viso si leggeva preoccupazione. Deglutii e allungai la mano verso la sua, mi rialzai. *grazie...* quasi sussurrai, la timidezza d'improvviso era divenuta padrona di me stessa. *Ne sono felice. Spero non vi siate fatta male, non era mi intenzione urtarvi*  restavo a guardarlo negli occhi. Erano di un nero profondo, sentivo il mio spirito perdersi dentro di essi. *...no no...sto bene...non preoccupatevi* mi resi conto solo dopo che stavo parlando nella mia lingua. Portai la mano alla viso e lo guardai con espressione turbata *scusatemi* cercai di dire in giapponese. Lui, contrariamente alle mie previsioni, fece un sorriso, uno dei sorrisi più dolci visti in vita mia *non scusatevi, vi capisco* Non sapevo cosa fare. Il suo inglese era scorrevole e senza particolari accenti. Eppure il suo volto era palesemente giapponese, neanche mezzosangue. Che sia stato il destino a farci incontrare o solo una coincidenza non lo so, ma da quel giorno, tutto cambiò.

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