26 lug 2011

Dark Betrayal - Fuga

Era la prima volta che ammiravo la luna non attraverso delle sbarre. Quella fuga, tanto bramata nei secoli, era giusta così inaspettatamente. Tante le volte nel quale urlavo nella notte maledizione verso un padre capace di odiare il proprio figlio. E in quel lomento, mentre a pieni polmoni gustavo l'odore della felce umida di rugiada, meditavo sul da farsi. Osservavo la mia palle pallida come la luna, le vene che trasportavano il sangue che ormai ribolliva di soddisfazione e temerarietà. Strinsi il pugno, sentii la mia forza. Mi sentivo l'uomo più potente che possa esistere nei tre mondi ed ero pronto a strappare il cuore ad una lista di persone. Non sarebbero esistiti ne angeli ne demoni ne umani. La mia vendetta iniziava da quell'istante. Rannicchiato nella foresta, il solo fruscio delle foglia a farmi compagnia, sentì un rumore. Trattenni il respiro, dovevo capire chi o cosa potesse essere. D'un tratto un rumore, sentivo il battito cardiaco di chi, alle mie spalle, provava già paura. Mi voltai di scatto, guardai con rabbia gli occhi di quella creatura. Vidi il mio riflesso nei suoi iridi blu come l'oceano, intrisi di paura. Un balzo, rapido, verso di lei. Al tocco con la mia pelle fredda ebbe un brivido, troppo breve per rendersene conto, ormai aveva iniziato a cadere. La afferrai, il peso del suo corpicino mi sembrò insignificante. Quella creatura, dai capelli corti e color del sangue rappreso, aveva un aspetto tanto puro, innocente. Forse fu in quel momento che il mio cuore, offuscato dalla rabbia, vide una luce.

Nessun commento:

Posta un commento