10 ott 2022

Writober 2022 - 10. Scorbutico

 Ultimamente nell'aula di pittura c'era un'aria particolarmente pesante. Nonostante le finestre fossero tutte aperte c'era un caldo soffocante e il forte odore di colore a olio misto a trementina dava quasi alla testa. 

Ogni studente era intento a spennellare sulla propria tela, tranne James. Già da qualche settimana prendeva posto nell'angolo più lontano dell'aula così da avere sia dietro che di lato il muro e potersene stare per i fatti propri e lontano dagli sguardi dei suoi compagni. Quella mattina, seduto sul suo sgabello e davanti alla tela con una copia de “La ragazza col turbante”, James si addormentò. Teneva ancora il pennello con una mano e la tavolozza con l'altra ma la testa era penzolante da un lato e gli occhi chiusi. 

Allyson incuriosita si avvicinò a lui e lo scosse per una spalla. James sobbalzò e cacciò via la mano di Allyson con violenza.

«Lasciami in pace» le disse senza neanche guardarla e posando il pennello nel barattolo accanto a lui. 

«Caspita, ci siamo alzati con il piede sbagliato stamattina? Come sei scorbutico» replicò Allyson con tono contrariato. 

James, posato anche la tavolozza sul tavolo, si fregò gli occhi come per cercare di svegliarsi

«Ma che scorbutico…alzarsi presuppone l’aver dormito, cosa che non ho fatto. Quindi per favore, lasciami in pace.»

Allyson non ascoltò e prese uno sgabello per sedersi accanto a lui.

«Notte di fuoco? Dai a me puoi dirlo, so mantenere i segreti»

James la guardò come se fosse impazzita «Seh, notte di fuoco. Almeno ci sarebbe stato il lato positivo del non dormire»

A quel punto Allyson guardò James con espressione preoccupata. Già da giorni aveva notato le occhiaie e l'irritabilità dell'amico ma in quel periodo erano pieni di compiti e consegne per cui aveva sorvolato ma sentendolo parlare in quel modo aveva cominciato a preoccuparsi.

«Qualcosa non va? Problemi a casa?»

James fissava la sua tela: «No, tutto relativamente calmo, ma sono settimane che non riesco a dormire. Anzi, mi addormento ma poi mi sveglio in continuazione e faccio fatica a riaddormentarmi.»

Allyson ci pensò su: «Scusa la domanda scema ma hai provato a prendere qualcosa?»

James rise e la guardò come per confermare che era una domanda scema: «Ho provato camomilla, tisane, valeriana, melatonina, di tutto. Ormai se dormo un totale di due ore a notte e tanto»

«Wow, come fai a stare in piedi con così poche ore di sonno addosso?»

James sospirò e poggiò la schiena al muro: «Non riesco, per l’appunto. Passo tutto il giorno intontito e di cattivo umore, a volte mi capita di addormentarmi in piedi alla fermata della metro o come poco fa in aula. Non so come uscirne»

Allyson si sentiva impotente di fronte alle parole di James, voleva aiutarlo ma non sapeva come. Si limitò ad appoggiare la mano su quella di James in segno di sostegno. 

«Si risolverà, non so bene come ma sono sicura che passerà. Hai provato a parlarne ai tuoi?»

James rise come se quella di Allyson fosse stata una battuta e non una domanda

«A chi? A mio padre che è 20 ore su 24 a lavoro e quando è a casa neanche si accorge della mia presenza? O a mia madre che prende come un attacco personale qualsiasi cosa gli si dica? Nah meglio di no»

Allyson rimase in silenzio, quasi in colpa per l’aver fatto quella domanda. 

James sorrise come rassegnato per la sua situazione, riprese il pennello e si mise a guardare la tela in cerca di un ponto da ritoccare

«Vieni a dormire da me, magari quella sottiletta del materasso del mio divano ti aiuta a prendere sonno» Allyson rise e diede una spallata a James per convincerlo.

«Ci sto, al massimo colleziono oltre l’insomma pure un bel mal di schiena» James rise rispondendo ad Allyson, la quale esultò. 

Allyson passò il resto dell’ora di pittura ignorando la sua tela e restando seduta accanto a James e guardandolo dipingere.


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