8 ott 2022

Writober 2022 - 8.Match

 Il gruppo di amici era riunito in un gazebo in una parte poco frequentata della villa cittadina. Era stato Giorgio a consigliare quel luogo e alla comitiva era piaciuto subito per chiacchierare in santa pace senza essere disturbati. 

In realtà a Giorgio interessava soprattutto non trovarsi in mezzo a troppa gente e godersi i pomeriggi con gli amici senza ansie esterne. 

Quel pomeriggio l’argomento principale, oltre al freddo che finalmente iniziava a farsi vivo a ottobre inoltrato, era un match di wrestling che si sarebbe svolto in città nel fine settimana. Carlo, che ne era particolarmente appassionato e aveva atteso quel momento per anni, cercava di convincere il resto del gruppo ad andare tutti insieme

«Eddai…quando mai ci ricapiterà un’occasione come questa?»

«Ma non ne ho mai visto uno, non conosco neanche le regole» aveva obiettato Claudia. 

Carlo si stava dondolando su un tubo della struttura che copriva il gazebo con espressione annoiata, un modo per prendere in giro l’amica.

«Che ti importa delle regole, è un modo per vedere omaccioni prendersi a sediate in testa» Teresa sembrava eccitata all’idea di andare a quell’incontro e si era unita a Carlo nel tentativo di convincere gli altri.

«Tu che ne dici?» Disse Ivan rivolgendosi a Giorgio che, seduto sullo schienale della panchina del gazebo, guardava i piccioni mangiare semini caduti dagli alberi.

«Cosa? Ah l’incontro…beh io non penso di venire. Non mi è mai piaciuto il wrestling e non avrebbe senso andarci»

Carlo smise di dondolare e si lanciò davanti Giorgio facendolo sobbalzare «Dai non essere noioso, non è l’incontro in sé ma il passare una serata diversa dal solito insieme.»

Claudia sembrò ragionarci su «Beh in effetti sarebbe qualcosa di diverso, inizio anche a stufarmi di questo gazebo in culo al mondo»

Il gruppo si mise a ridere, Giorgio però rimase serio «No davvero ragazzi, non ne ho voglia»

Teresa gli si avvicinò e gli prese le spalle per scuoterlo «Esci da questo corpo! Dov’è hai messo il vero Giorgio? Non eri tu quello che fino a qualche anno fa voleva stare sempre in giro?»

Giorgio abbozzò un sorriso ma non rispose.

Ivan si intromise tra i due, allontanando Teresa come quando si tira via una bambina dalla vetrina del negozio di caramelle «Alla fine sono solo un paio di ore, sarebbe brutto non averti con noi»

Tutti i ragazzi del gruppo iniziarono a fissare Giorgio nel tentativo di convincerlo. Dopo un lungo sospiro Giorgio accettò di venire con loro. 


Il giorno del match arrivò e il gruppo era in fila per entrare. Tutti erano eccitati da quella nuova esperienza mentre Giorgio era particolarmente silenzioso, abbozzava dei sorrisi con gli altri per non far notare il suo forte disagio. 

Finalmente entrati si sedettero ai loro posti e attesero l’inizio del match mangiucchiando pop corn. La sala era pienissima e le urla del pubblico facevano vibrare gli spalti. 

Poco dopo i primi due lottatori entrarono e iniziarono a fare capriole e lanciare l’avversario fuori dal ring. 

Mentre i ragazzi erano intenti a tifare prima per uno poi per l’altro lottatore, il disagio di Giorgio stava diventando ingestibile. Gli mancava l’aria e aveva il battito accelerato. All’inizio aveva trovato conforto nei pop corn per cercare di resistere a quella massa di persone intorno a lui ma ben presto sopraggiunse una forte nausea. Non poteva restare un attimo di più in quell’inferno. Senza dire una parola agli amici si alzò di scatto e, spingendo via gli altri spettatori che lo separavano dalle scale per l’uscita, si dileguò in pochi secondi. 

Fù Claudia, che era seduta accanto a lui, ad accorgersi che era andato via e avvisò gli altri del gruppo ma insieme pensarono che aveva semplicemente bisogno di andare al bagno. 

Giorgio quasi corse verso l’uscita, sentendo il cuore esplodergli nel petto. 

Una volta in strada, lontano da tutti, fu come tornare a galla quando si sta affogando. Si sedette sul bordo del marciapiede e prese delle boccate d’aria fino a riempirsi i polmoni. Accettare di venire a quel match era stato un grosso errore ma dentro di sé aveva sperato di riuscire a gestire tutto. 

Dopo qualche minuto alle sue spalle comparve Claudia, con espressione preoccupata. La ragazza gli si sedette accanto e gli chiese se stesse bene. Giorgio inizialmente disse di sì. poi confessò il forte disagio provato all’interno, quasi vergognandosi. 

Claudia non disse nulla, allungò un braccio verso Giorgio e lo strinse a sé.

«Posso chiederti il favore di non dire nulla agli altri?» chiese Giorgio quasi sussurrando.

«Non preoccuparti, ti sei solo strafogato di pop corn e hai sboccato, giusto?» Claudia lo guardò ammiccando e Giorgio si sentì meglio. I due rimasero seduti, guardando le stelle e chiacchierando. 


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