6 ott 2022

Writober 2022 - 6. Bouquet

Da quando Alphonse aveva iniziato a lavorare per quella impresa di pulizie ne aveva viste di tutti i colori. Lui e i suoi colleghi di lavoro erano specializzati in pulizia e sgombero di vecchie case abbandonate o di persone decedute. Quella mattina insieme ad altri quattro colleghi erano andati in un appartamento di una vecchia signora che era deceduta dopo un ricovero psichiatrico coatto. La padrona di casa, appreso della morte della donna, era entrata nell'appartamento con la sua copia delle chiavi e si era trovata davanti ad una scena sconvolgente. 
Erano poco passate le 8 del mattino quando la squadra di Alphonse arrivò sul luogo. La padrona di casa che li accolse sulle scale era una donna di mezza età e aveva l'espressione di qualcuno che ha appena visto un fantasma. 
Aperta la porta dell'appartamento Alphonse capì il perché di quella espressione. Chili e chili di spazzatura accumulata ad ogni angolo della casa, sul pavimento una distesa di polvere e carta, i mobili quasi sommersi da oggetti di ogni tipo. 

«Mon Dieu, questo posto é una discarica» disse Dominic, un membro della squadra, mentre dava un calcio ad uno scatolone poco davanti l'ingresso.

«A quando pare la donna era una accumula trice compulsiva» aggiunse Claude sporgendosi in avanti per dare un'occhiata.

La padrona di casa neanche si avvicinava all'ingresso, parlava alla squadra dalle scale

«Non avevo idea che la signora avesse questo disturbo, é sempre stata discreta e puntuale con l'affitto per cui non avevo modo di immaginare tutto questo»

«Ma nessuno dei vicini ha mai avuto sospetti? Insomma, non c'è proprio un buon odore qui dentro» chiese Adrien quasi vergognandosi di quella considerazione.

«No, nessuno. Essendo un'anziana tutti hanno pensato fosse solo, che dio mi perdoni, "odore da vecchio"»

Alphonse guardò Dominic e, dandogli un colpetto sul braccio, gli fece cenno di entrare. 
Alle loro spalle la padrona di casa si avvicinò di fretta di qualche passo
«Ah ragazzi scusate, ho dimenticato una cosa. La signora parlava sempre di un bouquet a cui teneva molto. Per lei era come un gioiello prezioso, probabilmente qualche spilla, non ho idea. Per favore se lo trovate, non gettatelo, vorrei poterlo lasciarlo sulla sua tomba»

Alphonse rassicurò la donna che dopo diversi ringraziamenti scese le scale e se ne andò.

Una volta soli i ragazzi si guardarono tra loro come per chiedersi a vicenda da dove iniziare il lavoro. Insieme concordarono che era meglio iniziare dalla camera da letto. Facevano fatica a camminare in mezzo a tutti quei rifiuti, Adrien si disse preoccupato della presenza di qualche topo facendo ridere il resto della squadra.

Pian piano iniziarono a riempire i sacchi con qualsiasi cosa era presente della stanza. Gli armadi erano spalancati e pieni di volantini pubblicitari, sul letto erano ammassati i vestiti. Quella che una volta era una credenza era diventata un deposito di vasetti di qualsiasi tipo.
Alphonse era intento a svuotarla quando si accorse di un vecchio bouquet ormai secco, messo dentro uno di questi vasetti. Era ancora incartato e con un biglietto appeso. Si chiese se fosse quello di cui parlava la padrona di casa. Preso dalla curiosità lesse il biglietto: "A Agnés. Fra tutte la più bella, per sempre ti amerò. Tuo Oliver". 
Alphonse si accorse che, sommersa tra gli altri oggetti, c'erano delle piccole cornici con delle foto. In una era raffigurata una coppia di giovani in abiti matrimoniali, in un'altra il giovane dell'altra foto in divisa militare, una terza foto raffigurata i due sposi che ridevano tenendosi per mano. 

«Ragazzi, penso di aver trovato il tesoro della signora ed è la cosa più bella e triste che abbia mai visto»

I ragazzi lo raggiunsero e insieme guardarono le foto e il bouquet che nonostante i decenni manteneva tutto l'amore con il quale era stato regalato. Era davvero un gioiello prezioso. 


Nessun commento:

Posta un commento