15 ott 2022

Writober 2022 - 15. Armadillo

 James era seduto sul divanetto della sala d’aspetto da ormai più di mezz’ora. Quella mattina si era messo l’abito migliore e si era pettinato per bene, nella speranza che un bell'aspetto avrebbe influito positivamente nel colloquio. Restava immobile fissando un quadro davanti a sé, in attesa che venisse chiamato. Era da solo in sala e non capiva se la cosa lo spaventava o incoraggiava. Era così intento a far chiarezza tra di sé che quasi non sentì la voce del segretario che lo chiamava. Scattando in piedi come una molla, fece un sorriso al segretario ed entrò nella sala dove si svolgeva il colloquio. 

Alla scrivania c’era una donna sui quarant’anni, con una treccia di capelli castani adagiata sulla spalla sinistra e degli occhiali di un insolito verde petrolio. 

«Prego, si accomodi» disse la donna indicando una sedia di fronte a lei

James sorrise e si accomodò. Non fece in tempo a sedersi che venne colpito subito da un piccolo armadillo in legno intagliato, poggiato sul tavolo della donna proprio accanto dalla targhetta col nome. Non era più grande di una mela, di un legno chiaro che metteva in risalto le incisioni che davano vita all’armadillo. James sentì dentro di sé una voglia irrefrenabile di avere quell’oggetto

«Bene, signor Peters. Il suo curriculum è ottimo ma vorrei che mi parlasse un po’ di lei»

James distolse lo sguardo dall’armadillo e guardò la donna. Non aveva sentito ciò che aveva detto e cercò di far finta di nulla. 

«Non saprei da dove iniziare»

«Mi parli della sua formazione e da dove è nato l’interesse verso questo campo» rispose la donna che apparentemente non si era accorta del bluff di James.

«È un interesse che mi è stato trasmesso da mio padre fin da piccolo e ho capito di esserne portato nei primi anni di liceo.» 

James cercava di ripetere per bene il discorso che si era già preparato a casa ma era distratto continuamente da quel piccolo armadillo in legno. Ad un certo punto sembrò che si fosse girato per guardarlo «Ho concentrato il mio percorso in questa direzione e questo colloquio è già un traguardo importante»

La donna sembrò lusingata da quella frase, del resto era questo l’intento di James

«Vedo nel suo curriculum che ha avuto esperienze di lavoro in team, è una attività che la stimola?»

James non toglieva gli occhi dall'armadillo sebbene sapesse che fosse importantissimo guardare negli occhi l’interlocutore «Beh sì, sono una persona che lavora bene sia da solo che in team»

Gli prudevano le mani, si grattava i palmi con forza nel tentativo di calmare la voglia di afferrare l’armadillo dal tavolo e metterselo in tasca. Era probabilmente l’oggetto meno di valore in quella stanza ma lui lo voleva, ne aveva bisogno. 

La donna continuò a fare domande a James ma sebbene lui rispondesse nel migliore dei modi, ormai il suo unico interesse era quell’armadillo. 

Lo squillo del telefono della donna lo distrasse improvvisamente. Guardò la donna che parlava al telefono e venne preso dal panico. Iniziò a pensare al peggio, che qualcuno stesse osservando il colloquio da una telecamera nascosta e si era accorto del suo desiderio verso l’armadillo. Quando la donna, sempre al telefono, lo guardò negli occhi deglutì sicuro che l’argomento della telefonata era proprio lui. La donna però posò il telefono e si alzò dalla sedia 

«Mi deve scusare un attimo, ho una chiamata importante. torno subito»

Rimasto solo James si guardò intorno, in cerca di una telecamera o qualcosa che potesse nasconderla. La libreria? Il quadro? Lo specchio? Pensò tra sé che non aveva senso che ci fosse una telecamera e tornò a guardare l’armadillo. Era proprio davanti a lui, a pochi centimetri di distanza. Poteva essere la sua occasione, quando gli si sarebbe ripresentata un’opportunità del genere? 

James stava cedendo, molto lentamente alzò il braccio e lo allungò verso l’armadillo, pronto ad afferrarlo e infilarlo in tasca. Si sporse in avanti dalla sedia per arrivare a lui, lo aveva quasi sfiorato ma dovette ritirarsi come un fulmine sentendo la porta aprirsi. 

La donna tornò a sedersi davanti a lui, con un sorriso luccicante

«Benvenuto a bordo signor Peters. Il segretario le darà indicazioni più precise.»

James era quasi incredulo. Nessuno lo stava spiando e nessuno lo aveva scoperto nel suo tentativo di rubare l’armadillo. 

I due si diedero la mano e James venne invitato a uscire. Prima di chiudere la porta dietro di sé diede un ultimo sguardo a quel bellissimo armadillo in legno, sconsolato di doverlo lasciare li. 

Ma forse un giorno sarebbe diventato suo, chissà.


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