11 ott 2022

Writober 2022 - 11. Aquila

 L’inverno era ormai alle porte e il cielo sopra le città cominciava ad oscurarsi a causa delle centinaia di camini accesi. Una mattina, approfittando della bella giornata, la famiglia St. James decise di portare i bambini in campagna a prendere un po' d'aria fresca. 

Il viaggio in carrozza era stato tranquillo, David e Florence guardavano fuori dal finestrino pieni di curiosità e impazienza.

Arrivati finalmente a destinazione i bambini scesero di corsa dalla carrozza e quasi trascinarono fuori i genitori. L’atmosfera era tranquilla e gioiosa. Il signor St.James ordinò al cocchiere di prendere il bagaglio così da consentire alla moglie di sedersi all’ombra di un albero. I bambini correvano felici sull'immenso prato sorvegliati a vista dalla madre che si proteggeva dal sole con un ombrello. 

Il cocchiere giunse poco dopo con in mano due grandi cesti e li posò sotto uno degli alberi più grandi. La signora lo ringraziò e aprì uno dei cesti uscendo una grande tovaglia bianca e stendendolo sull’erba. Una volta preso posto aprì il secondo cesto e uscì una grossa brocca d’acqua e dei bicchieri. 

«Bambini non allontanatevi mi raccomando. Volete dell’acqua? È ancora fresca»

David non se lo fece ripetere due volte e corse dalla madre urlando di essere assetato. La madre gli porse un bicchiere e lo riempì fino all’orlo, rendendo felice il bambino che lo bevve tutto d’un fiato. 

Il signore aveva preso posto all’altro angolo della tovaglia e fumava un sigaro con gli occhi chiusi, godendosi il tepore e la tranquillità della campagna.

Finito il suo bicchiere d’acqua David chiese alla madre cosa c’era da mangiare

«Lo scoprirai più tardi, è ancora presto per il pranzo. Dov’è tua sorella?»

«Era laggiù che guardava uno scoiattolo»

I signori St.James, sebbene leggermente preoccupati, diedero fiducia alla figlia e non si alzarono a cercarla, sicuri che sarebbe tornata da sola di lì a poco per chiedere acqua.


Florence era sempre stata attirata dagli animali e le piaceva osservarsi. Il suo sogno era di diventare una biologa anche se i piani dei suoi genitori erano mirati ad un buon matrimonio. Quale migliore occasione se non la campagna per osservare piccoli animali? La fortuna era dalla sua e poco dopo essere arrivati si ritrovò a guardare quello che all'inizio le era sembrato uno scoiattolo ma che era un topolino di campagna. Era piccolino rispetto ai topi che aveva visto in città e il suo pelo era così chiaro che sembrava di argento. Non si era accorto della presenza della bambina e si stava pulendo il musino con le zampe. 

Florence rimase immobile e in silenzio per non spaventarlo, pensava fosse adorabile e non voleva rovinare quell’esperienza. 

Il topino però improvvisamente si fermò e si guardò intorno come se l’avesse sentita. Florence trattenne il fiato, sicura che il topo si fosse accorta di lei. 

Alle sue spalle però, cadde dal cielo come un fulmine a ciel sereno, una grossa aquila che afferrò il topino con i suoi grossi artigli e lo portò via con sé.

La bambina si spaventò così tanto da urlare con tutta la voce che aveva in corpo. L’urlo però non sembrò bastare per scaricare la paura e Florence si ritrovò senza fiato. Era come se i polmoni si rifiutassero di fare entrare aria. Prendeva grossi respiri ma era come se l’aria passasse ovunque tranne che nei polmoni. Si premette il petto, il quale iniziava a farle male, e cercò di chiamare i suoi genitori ma la voce le si bloccava in gola. 

Per fortuna i genitori arrivarono da lei poco dopo, allertati dall’urlo che aveva cacciato prima. La madre si portò le mani alla bocca in preda al terrore, il padre si gettò sulla bambina per aiutarla ma non sapeva cosa fare. 

«Tranquilla amore mio, stai tranquilla. Ci sono mamma e papà adesso. Respira!» le ripeteva il padre tenendola in braccio. 

La signora strinse a sé David che non capiva cosa stesse succedendo. 

Florence continuava a rantolare, in cerca di ossigeno. Guardava terrorizzata il padre e lo pregava con gli occhi di aiutarla. 

Il padre, confuso e spaventato, prese la bambina e corse verso la carrozza chiedendo aiuto al cocchiere, il quale disse subito alla signora di cercare nei cesti un sacchetto o qualcosa di chiuso. La signora, tenendosi la gonna a fatica corse verso il cesto e si mise a cercare. Dopo qualche secondo tirò fuori un piccolo sacchetto di carta contenente delle mele. Tornato dal cocchiere glielo porse piangendo e pregandolo di salvare la figlia. Il cocchiere prese il sacchetto e, rovesciate il contenuto sulla strada, mise il sacchetto sulla bocca della ragazza e le poggiò una mano sul petto per aiutarla a regolarizzare il respiro. 

I signori St.James e il piccolo David rimasero a guardare e pregarono che Florence si riprendesse. 

Passò circa un minuto quando il respiro di Florence si tranquillizzò. Il cocchiere tolse il sacchetto e chiese ai genitori di dargli qualcosa da mettere sotto la testa. Il padre si tolse la giacca e la appallottolò per farne un cuscino. 

La bambina aveva ripreso a respirare normalmente ma era esausta

«La crisi è passata. È meglio se torniamo in città e la fate visitare da un medico.»

«Vi sarò per sempre riconoscente, avete salvato la vita alla mia bambina. per la prima volta non avevo idea sul da farsi. Mi sono sentito impotente» disse il signore abbracciando la moglie che piangeva per scaricare la paura.

Il cocchiere diede una pacca sulla spalla al signore e aiutò la famiglia a salire in carrozza per andarsene. 

Per quella volta era andata bene.


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